Al momento stai visualizzando Commercio equo e solidale: la spesa equa

Commercio equo e solidale. Un argomento di cui non si parla abbastanza, un’alternativa ai metodi di commercio tradizionale che ancora in pochi prendono in considerazione, o che addirittura non conoscono.

La crisi causata dall’attuale pandemia, tuttavia, riporta in auge l’argomento anche per via della ritrovata attenzione per la spesa; è quindi opportuno un approfondimento.

Il Commercio Equo e Solidale, o FairTrade, è una forma alternativa di commercio che vuole garantire al produttore e ai suoi dipendenti un prezzo giusto, la tutela dei lori diritti, nonchè la salvaguardia del territorio di produzione. 

Per fare questo ha imposto precisi vincoli da osservare per coloro che desiderano entrare nel circuito del commercio equo e solidale: il divieto allo sfruttamento del lavoro minorile, l’ impiego di materie prime rinnovabili, la creazione di un mercato interno di prodotti laddove possibile, la corresponsione di salari equi, ecc..
Sono vincoli che dovrebbero essere scontati ma non è così. 

Lo sfruttamento di manodopera (spesso anche infantile) nei paesi del terzo mondo e i casi di caporalato – che l’introduzione del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nel Codice penale italiano, art. 12 del D.L. 13 agosto 2011, n.138, non è riuscita a scoraggiare – sono solo alcuni degli esempi in cui questi vincoli non vengono rispettati.

È solo uno dei tanti il tragico caso di Paola Clemente, la bracciante 49enne di San Giorgio Jonico (Taranto) morta di fatica nelle campagne di Andria il 13 luglio 2015 a causa delle condizioni di lavoro insostenibili.

Scegliere prodotti equo e solidali significa sostenere produzioni libere dallo sfruttamento.

I prodotti del commercio equo e solidale sono molteplici e sempre più variegati man mano che il circuito commerciale si espande. Per citare alcuni esempi;
cacao ,caffè, banane, tè e infusi, bibite, fiori, prodotti caseari, prodotti di artigianato, prodotti cosmetici

Attualmente le botteghe che si occupano esclusivamente di prodotti equosolidali sono circa 600 in tutta Italia, di cui l’88% è concentrato principalmente nel nord del paese, nelle grandi città: Il 40% di queste botteghe è specializzato in prodotti artigianali di fascia medio-alta provenienti da più di cinquanta paesi del sud del mondo.
 

Dove non arrivano le singole botteghe questi prodotti, e molti altri, si possono trovare anche in diverse catene della GDO (grande distribuzione organizzata).
I punti vendita che trattano prodotti equosolidali in Italia sono più di 5.000. 
Il commercio Equo e Solidale si sta rivelando una piccola realtà in rapida espansione, una sorta di investimento per un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale e umano.

Non resta che dargli una chance. 

Giaime Barducci 

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay 

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna, con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”
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