L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha accolto la richiesta di associazioni e
sindaci di escludere i veicoli diesel Euro 4 dai provvedimenti previsti dal PAIR 2020 che stabilisce le regole per il miglioramento della qualità dell’aria dai prodotti inquinanti della combustione.

Un riallineamento alle norme contenute nell’accordo tra le quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) che gravitano sul bacino padano, che ora prevedono per il blocco degli Euro 4 un’unica decorrenza ad ottobre 2020. Per la Regione Emilia Romagna il blocco coinvolgerà 309.000* vetture private.

Resta da affrontare il tema della salute dei cittadini, a rischio per la presenza di sostanze inquinanti, troppe spesso superiori ai limiti consentiti. Federconsumatori propone alla Regione Emilia Romagna alcune azioni per meglio coniugare il diritto alla mobilità con la tutela della salute degli stessi cittadini.

Apprezzamento per il finanziamento della Regione di un fondo di 5 milioni per estendere
anche alle auto private un eco-bonus
per la sostituzione di vetture oggi troppo inquinanti con vetture ibride ed elettriche. Auspicabile un’integrazione del finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente, garante dell’attuazione dell’accordo per il bacino padano per il contenimento dell’inquinamento dell’aria.

Da perseguire anche la sostituzione di stufe e camini di tecnologia superata, responsabili
della produzione di oltre il 50% delle polveri sottili. Da confermare allo scopo anche per il 2019 le detrazioni fiscali IRPEF o, in alternativa, l’istituzione anche per stufe e camini inquinanti di un eco-bonus regionale.

Misure restrittive della circolazione devono poter contare sull‘efficienza e l’integrazione con un sistema di trasporto pubblico in grado di rispondere a queste nuove richieste. Misure che, pur previste dallo stesso PAIR, lo scorso 1^ ottobre hanno dimostrato limiti ed inefficienze. Un’occasione anche per rilanciare forme di trasporto alternativo e sostenibile come bike e car-sharing con la realizzazione e il completamento delle piste ciclabili.

Fermo restando le agevolazioni per i cittadini in difficoltà ad affrontare i costi per il rinnovamento tecnologico delle fonti inquinanti, deve essere considerato anche un peso economico maggiore a carico dei grandi inquinatori. All’interno e nel rispetto delle norme adottate devono essere previste tariffe differenziate, a cominciare dalla “tassa di circolazione”, commisurata alla quantità di emissioni inquinanti prodotte.

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