Al momento stai visualizzando Le fermate soppresse dei 5 Frecciarossa a Parma, Reggio Emilia e Modena, un sacrificio inutile che lascia invariati gli orari tra Bologna e Bari. Dimezzato il cadenzamento veloce Milano-Bologna-Ancona

Già inserita nel sistema di vendita di Trenitalia la soppressione dei 5 Frecciarossa che ora effettuano la fermata nelle stazioni della linea “storica” di Parma, Reggio Emilia e Modena, che diverranno operative dal prossimo 10 dicembre. Da questa data le stesse Frecce saranno indirizzate sulla linea dell’Alta Velocità Milano-Bologna, con unica fermata alla stazione Mediopadana AV di Reggio Emilia, per poi proseguire da Bologna sulla linea storica per le destinazioni finali delle maggiori città pugliesi.
Una scelta che viene giustificata da Trenitalia per la scarsa frequentazione delle fermate soppresse, senza peraltro fornire dati a supporto, mentre il provvedimento consentirà un recupero sui tempi di viaggio sull’intero percorso di 20/30 minuti. Un risparmio di tempo che ricadrà interamente sul territorio emiliano, stante il fatto che l’orario di questi treni rimarrà invariato tra Bologna e le destinazioni di Bari, Lecce e Taranto.
Il suggerimento per gli utenti appiedati di utilizzare la fermata della Mediopadana risulta datato e provocatorio. E’ noto dai tempi dell’inaugurazione della stazione AV che non esistono collegamenti dedicati per i potenziali utenti residenti nei territori delle 3 province, che sarebbero così costretti ad utilizzare il mezzo privato. Una soluzione suggerita da Trenitalia che scarica sugli utenti costi e tempi di viaggio aggiuntivi.
Con l’avvio del nuovo orario diverrà evidente il declino del collegamento cadenzato veloce Milano-Bologna-Ancona sostenuto negli ultimi anni dalla stessa Regione Emilia-Romagna. Le Frecce utilizzate per questo collegamento hanno visto nel tempo cambiare colorazione, da Bianche ad Argento e infine Rosse. Ora un epilogo inaccettabile per un servizio introdotto “sgomitando” con i treni dei pendolari del trasporto regionale per ottenere le tracce orarie cadenzate che ora diventano inutili.
Una strategia miope che ha visto Trenitalia utilizzare tutte le opportunità di aumentare il numero delle Frecce per incrementare utenti ed introiti, dimenticando gli impegni presi con le amministrazioni dei territori attraversati dall’Alta Velocità. Le 8 interconnessioni tra le fermate della linea storica della tratta emiliana e la linea AV, costate denari e pesanti ricadute sull’ambiente, di fatto non vengono utilizzate. Per paradosso, tornano utili all’inverso per instradare le Frecce sulla linea storica in caso di guasto sulla linea AV.
Federconsumatori ritiene ineludibile per Trenitalia offrire una migliore integrazione dei servizi ferroviari svolti su stazioni e tratte “storiche” e ad Alta Velocità, rispondendo così alle diverse esigenze di cittadini e utenti garantendo loro le stesse opportunità di viaggio. Un obiettivo strategico che nell’immediato deve vedere confermate le fermate soppresse dei 5 Frecciarossa. Trenitalia effettua complessivamente 190 Frecce al giorno che producono importanti ritorni economici per l’impresa, la quale però deve tener conto degli impegni presi con cittadini, pendolari e le amministrazioni della linea storica tra Piacenza e Bologna e invita le stesse amministrazioni e la Regione Emilia-Romagna a battersi per questi obiettivi.

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