La vicenda del risparmio tradito e dei truffati dalle banche venete è un problema serio, che va affrontato con consapevolezza e responsabilità, non attraverso le solite boutades a cui non si darà alcun seguito.

Apprezziamo la volontà del Governo di andare avanti con il fondo per i risparmiatori, ma bisogna farlo con coscienza: non avrebbe alcun senso far fare ai risparmiatori le domande di accesso per calmare le acque, senza eliminare le criticità che rischiano di portare il decreto ad una bocciatura dell’UE.

Non accetteremo una ulteriore beffa nei confronti dei risparmiatori, che già sono stati danneggiati a sufficienza.

Per questo chiediamo al Governo di tener conto dei suggerimenti forniti in sede di “cabina di regia” e di emanare al più presto i decreti attuativi, il primo era già atteso nei primi giorni di febbraio come era stato annunciato. Solo così si potrà avviare, ci auguriamo, un percorso di confronto e collaborazione costruttivo, predisponendo gli strumenti adeguati ad assicurare la tutela necessaria ai numerosi risparmiatori che attendono di ricevere i dovuti rimborsi.

Inoltre, in relazione alle dichiarazioni su Consob e Banca d’Italia, invitiamo il Governo a rispettare l’autonomia di tali istituti, in osservanza della normativa. Sono lecite le critiche ai vertici, ma senza invaderne l’indipendenza.

Si tratta di un problema rilevante anche in termini di tenuta finanziaria del debito pubblico sui mercati.

Se intende agire in maniera incisiva contro chi ha sbagliato, sarebbe opportuno che il Governo si costituisse parte civile nei processi contro i vertici delle banche coinvolte nei fallimenti. 

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