In questi giorni è arrivata un’altra bella soddisfazione per un consumatore di San Giovanni in Marignano rivoltisi alla Federconsumatori Rimini per una questione avente ad oggetto il tema tanto dibattuto, e in parte controverso, dei contratti di consumo collegati a contratti stipulati con una finanziaria.
Oggi giorno l’utilizzo di tale modalità di pagamento di beni di consumo, e quindi il cosiddetto “credito al consumo”, è piuttosto diffuso tra i consumatori ma spesso gli stessi si trovano nella spiacevolissima situazione in cui il venditore risulta inadempiente, per le ragioni più svariate che possono andare dalla mancata consegna del bene alla presenza di difetti e/o vizi che non vengono risolti, ma allo stesso tempo vincolati da un contratto di finanziamento che le società firmatarie dichiarano solitamente del tutto indipendente e autonomo dal contratto di vendita.
In questi casi, e quindi in tutti i casi in cui il venditore con il proprio comportamento integra gli estremi del grave inadempimento contrattuale, il consumatore avrebbe diritto di chiedere la risoluzione contrattuale del contratto di vendita con conseguente restituzione del prezzo versato e eventuale risarcimento del danno, ma invece si trova ad essere costretto a versare il prezzo di quel bene, mai consegnatogli o inutilizzabile, alla società finanziaria la quale, in forza di clausole in realtà vessatorie inserite nel contratto di finanziamento, si dichiara estranea ai rapporti del consumatore con il venditore.
Ebbene, il consumatore rivoltosi alla Federconsumatori, vittima di una tale situazione a seguito dell’acquisto di un purificatore di acqua che dopo pochi mesi aveva cessato di funzionare, non essendosi visto accogliere le proprie richieste di restituzione della somma già versata e di interruzione di versamento delle rimanenti rate da parte della finanziaria, che continuava a diffidarlo al versamento delle somme, patrocinato dall’Avv. Cinzia Patrucco di Federconsumatori sede di Riccione, ha deciso di non desistere e di intraprendere un’azione legale avanti al Giudice di Pace di Rimini per sentire accogliere le proprie ragioni.
E proprio qualche giorno fa il Giudice ha pronunciato la propria sentenza in forza della quale ha accolto pienamente le richieste del consumatore.
Il giudice di Pace ha dichiarato infatti la risoluzione del contratto di vendita del purificatore, ha altresì accertato il collegamento negoziale tra il contratto di compravendita ed il contratto di finanziamento e quindi ha accertato e dichiarato la nullità del contratto di finanziamento sancendo che nulla fosse più dovuto dal consumatore alla finanziaria. Ha altresì condannando in solido, sia la società venditrice che la finanziaria, a restituire all’attore quanto da questi versato in esecuzione dei contratti annullati.
Questa importante pronuncia dovrebbe rincuorare tutti quei consumatori che si trovano in situazioni simili e allo stesso tempo stimolare gli stessi a far valere i propri diritti e a non desistere di fronte al diniego di interruzione di richieste di pagamento delle rate mancanti da parte delle finanziarie che nella maggior parte dei casi si è soliti ricevere a seguito di un semplice reclamo.