Di recente, la Federconsumatori di Bologna ha raccolto la richiesta di aiuto di diversi consumatori che si sono visti recapitare, presso le proprie abitazioni, delle lettere di recupero credito confezionate in modo aggressivo e spregiudicato.
Le lettere provengono da una società che ha sede a Roma e sono scritte con tono alquanto minaccioso. Contengono l’avvertimento di avere iniziato “il procedimento esecutivo avanti il Tribunale competente per il PIGNORAMENTO IMMOBILIARE e ai sensi dell’art. 513 c.p.c. e segg. PIGNORAMENTO MOBILIARE di denaro contante, di denaro di titoli depositati presso istituti bancari e/o postali, quote ed azioni societarie, oggetti preziosi, mobili ed autoveicoli di sua proprietà rinvenuti nell’abitazione o nelle adiacenze, nonché di Retribuzioni, Liquidazioni, Tfr, e/o Pensioni. Inoltre sarà incardinato nei suoi confronti PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO PENALE per il reato di cui all’art. 388 c.p. stante il perdurante fraudolento inadempimento contrattuale”.
Quale effetto può avere una lettera così “confezionata” su pensionati, persone fragili e deboli, prive di qualsivoglia contesto familiare e sociale che possano costituire una valida rete di protezione nei confronti di simili condotte aggressive e spregiudicate da parte di operatori del mercato?
La Federconsumatori ha avuto molto presto la risposta a questo interrogativo: nel leggere tale lettera, diversi consumatori, dotati di una media diligenza, si sono spaventati ed hanno richiesto l’intervento di questa associazione, convinti che fosse stata avviata una procedura esecutiva ai loro danno, che sarebbero stati privati dei loro beni e che avrebbero subito un processo penale.
LA FEDERCONSUMATORI RICORDA A TUTTI I CONSUMATORI CHE LE PROCEDURE ESECUTIVE NON SONO INTRAPRESE CON SEMPLICI LETTERE, MA VENGONO PRECEDUTE SEMPRE DALLA NOTIFICA, A MEZZO DI UFFICIALE GIUDIZIARIO, DI UN TITOLO ESECUTIVO.
Quindi le procedure esecutive sono portate a conoscenza del debitore attraverso atti ritualmente previsti dal codice di procedura civile.
La Federconsumatori, che opera nel campo della tutela dei consumatori, ha inteso segnalare tale condotta all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, alla Autorità Garante per la Protezione dei dati personali ed alla Polizia Postale di Roma (in relazione al sito internet tenuto da questa società).
Il contenuto delle lettera, infatti, potrebbe integrare gli estremi di una condotta commerciale scorretta ed un uso non corretto dei dati personali.
La Federconsumatori di Bologna, quindi, ha chiesto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, alla Autorità Garante per la Protezione dei dati personali ed alla Polizia Postale di Roma,nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali, di valutare i fatti esposti, emettendo, all’occorrenza tutti i provvedimenti – anche sanzionatori – ritenuti idonei, di cui ha chiesto riscontro.
Avv. Paola Pizzi – legale Federconsumatori Bologna