Ancora nubi all’orizzonte per i passeggeri della Lunga Percorrenza di classe inferiore alle Frecce. Dal 31 dicembre è scaduto il contratto con lo Stato per il finanziamento del servizio universale nazionale che consente i collegamenti nord-sud con un centinaio di Intercity e Intercity notte, indispensabili   per   garantire   la   mobilità   per   Regioni   e  tratte   ferroviarie  non   toccate  dall’Alta Velocità. Un servizio che verrà svolto in proroga da Trenitalia per il 2015, in attesa della nuova gara di affidamento.
A questo si aggiunge anche la decisione di Trenitalia di non emettere più biglietti agli utenti “senza posto” di tutti i treni della Lunga Percorrenza, prima consentita per un massimo di 15 biglietti ogni carrozza. Utenti che sapevano di viaggiare in condizione disagiate e che ora, pur continuando a viaggiare in piedi, non avranno sconti di tariffa, ma una “penale” di 50 euro per essere regolarizzati a bordo. Una decisione condivisibile per le linee servite dalle Frecce Rosse, ma che avrà effetti perversi sulle altre dove, nei periodi di maggiore criticità come le festività natalizie, pasquali e altre ferie, era possibile assorbire in qualche modo l’aumento della domanda.
Se consideriamo che l’offerta di treni straordinari è del tutto inadeguata alla domanda di mobilità ferroviaria nei periodi ad intenso traffico, la disposizione che impedisce il rilascio del biglietto per viaggiare in piedi riduce ancora di più la possibilità di utilizzare i treni da parte degli italiani. E questo è in netto contrasto con la garanzia alla mobilità prevista sia dalla Costituzione Italiana che dalle regole comunitarie.
Federconsumatori   denuncia da   anni   la   progressiva   riduzione   della   qualità   del   servizio   e   il progressivo   smantellamento   dei   treni   non-AV   della   Lunga   Percorrenza;   declino   del   livello qualitativo di questi treni contrassegnato da sedili rotti e sporchi, composizioni variabili che vedono i viaggiatori rincorrere la carrozza prenotata, tempi di percorrenza troppo dilatati.
Il mancato finanziamento del servizio da parte dello Stato ne vedrebbe la definitiva soppressione.
Federconsumatori conferma la necessità dei collegamenti tra le Regioni con treni di qualità e quantità adeguate a soddisfare i diritti inalienabili alla mobilità dei cittadini. Il Ministero dei Trasporti deve intervenire senza indugi con i finanziamenti necessari per garantire questi servizi. La stessa Trenitalia deve consapevolmente garantire i livelli di qualità previsti, ora inadeguati anche al costo del biglietto.

Giuseppe Poli

Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento 2013 della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico


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