Federconsumatori Emilia Romagna, rileva ancora una volta come Hera anche in occasione del nuovo Fondo fughe acqua abbia tenuto in scarsa considerazione le Associazioni di rappresentanza dei Consumatori. Qualche settimana fa Hera in occasione di riunioni territoriali convocate su tutt’altro ordine del giorno, ha comunicato la propria intenzione di istituire il fondo in questione. In quelle occasioni le Associazioni hanno vanamente sollecitato una serie di chiarimenti ai quali non è stato dato riscontro, né è stato loro consegnato il regolamento attuativo divulgato poi in questi giorni. Così facendo si è persa l’ occasione di regolare in modo efficace anche sul piano dei costi per il cittadino, uno strumento da anni sollecitato dalle Associazioni dei Consumatori.
La stessa modalità di adesione al Fondo – basata sul silenzio assenso – non preceduta da una adeguata informazione alle Associazioni dei Consumatori, mediante apposita riunione regionale preceduta dall’invio della documentazione esplicativa, rivela come Hera persegua i suoi obiettivi in modi spicci.
Nel merito delle regole predisposte da Hera per l’accesso al Fondo fughe, riteniamo che:
- sarebbe auspicabile che l’Autorità per il sistema idrico (AEEGSI) provvedesse alla emissione di una normativa su questi temi, proposta di normativa che Federconsumatori sosterrà nei confronti dell’autorità stessa . Ciò permetterebbe un trattamento omogeneo a livello nazionale, con l’opportunità di un cospicuo contenimento dei costi per gli utenti, attraverso lo strumento della gara di appalto nei confronti di compagnie assicurative o attraverso l’istituzione di un fondo fughe, con criteri omogenei e trasparenti, valido su tutto il territorio nazionale e sottoposto al controllo degli ATO esistenti;
- il costo di 15 € annui richiesti da Hera risulta elevato in rapporto a strumenti analoghi adottati da aziende multiservizio che operano sia in territorio regionale che nazionale. Riteniamo inoltre che tale costo andrebbe differenziato per fasce di consumo, o diversificato per utenze domestiche e non domestiche;
- il fondo interviene solo quando la fuga d’acqua supera l’80% del consumo medio. La soglia dell’80% funziona da “franchigia” ed è stata scelta, sostiene Hera, “perché è il limite entro il quale, statisticamente, consumi più alti della media non sono riconducibili a “eventi straordinari“. A tale capziosa giustificazione è facile controbattere che un buco nella tubatura è sicuramente un evento straordinario a cui i consumi elevati sono inequivocabilmente riconducibili. Siamo quindi convinti che si tratti di un limite di accesso al fondo che lascia a carico degli utenti costi troppo elevati. Anche in questo caso in regione vi sono esempi di altre aziende multiservizi, che applicano condizioni più favorevoli ai cittadini;
- il limite massimo rimborsabile per fughe nel biennio, pari a 10.000 €, appare un limite troppo basso se proporzionato ai costi di accesso del fondo stesso e agli altri strumenti presenti sul territorio regionale. Ad esempio nella provincia di Ravenna ove la stessa Hera da anni e fino ad oggi aveva posto in essere il Fondo fughe, le condizioni applicate prevedevano: franchigia 20% e massimale di 20.000 €.
In sintesi, gli utenti potranno servirsi di un Fondo fughe che pagheranno molto salato ed Hera a quanto è dato sapere godrà di risorse a interessi zero, pari a circa 15 ml €.
Marcello Santarelli