Federconsumatori assieme al Comitato Pendolari AV ha promosso il ricorso al TAR dopo che nei mesi precedenti le diverse iniziative messe in campo non hanno prodotto il risultato atteso, cioè il “diritto minimo” degli utenti AV a poter viaggiare sui treni AV a prezzi sostenibili attraverso gli abbonamenti. Le amministrazioni regionali e nazionali che hanno sostenuto la rivendicazione degli abbonati AV, pur comprendendo l’enorme impatto sociale del problema, non hanno compiuto il necessario sforzo risolutivo.
Con la sua sentenza il TAR del Piemonte ha ratificato il diritto delle imprese AV -Italo e Trenitalia- di agire come imprese di libero mercato, confermando l’emissione di abbonamenti come scelta esclusivamente commerciale e respingendo la tesi dell’obbligatorietà sostenuta dai pendolari dell’Alta Velocità. Con la stessa sentenza il TAR ha respinto anche il ricorso di Trenitalia contro l’Autorità dei Trasporti, riconoscendole la prerogativa di intervento regolatorio anche sui diritti degli utenti AV, anziché limitarlo “al solo servizio pubblico” come richiesto da Trenitalia.
Per effetto della sentenza del TAR viene messa seriamente in discussione per gli abbonati AV l‘accesso ad una mobilità veloce e sostenibile economicamente. Restano da verificare alcune residue possibilità derivanti proprio dallo scenario descritto in sentenza.
Il TAR ha recepito in sentenza un’osservazione relativa al “non obbligo” di rilascio degli abbonamenti AV suggerendo un possibile intervento dello Stato per “stabilire obblighi di servizio pubblico” nel caso che si debbano garantire “bisogni primari della collettività di riferimento” quando “il mercato non possa soddisfare l’obbligo di servizio pubblico o non possa soddisfarlo adeguatamente..”. Un passaggio da non sottovalutare per indurre nelle imprese AV atteggiamenti meno intransigenti sull’emissione degli abbonamenti.
Da verificare anche soluzioni che dovevano essere adottate ad un apposito “tavolo tecnico” previsto presso il Ministero dopo le polemiche sugli aumenti degli abbonamenti AV introdotti a gennaio da Trenitalia, poi dimezzati in seguito alle contestazioni. Un tavolo che doveva verificare entro giugno 2017 la possibile introduzione di treni pendolari AV finanziati da Regioni/Stato e regolati da un contratto di servizio. Un’opportunità di cui si è persa traccia e forse non sfruttata adeguatamente.
Federconsumatori intende dare risposte alle necessità dei pendolari che si devono spostare quotidianamente per studio e lavoro sfruttando le opportunità promesse dall’Alta Velocità e che ora si vorrebbero negare proprio in nome del mercato. In questo senso Federconsumatori richiede un incontro con la Regione Emilia Romagna per affrontare concretamente la questione.
Giuseppe Poli