Come ogni anno le compagnie telefoniche approfittano del periodo estivo per applicare raffiche di rincari. Chi si trova in vacanza non è certo propenso a prestare attenzione all’SMS che avvisa dei 30 giorni di tempo per recedere dal contratto senza penali, passando ad un’altra offerta per evitare di subire l’aumento – pensano probabilmente le compagnie.

Ma i cittadini sono più attenti di quanto le aziende di telefonia si aspettino. Federconsumatori ha ricevuto da giugno ad oggi, diverse segnalazioni di rincari delle offerte, a volte motivati da un aumento di Giga a disposizione per il traffico internet (ovviamente non richiesto), a volte senza nessun servizio maggiore in cambio.

Gli aumenti riguardano le compagnie Wind Tre, TIM, Vodafone e Fastweb: praticamente la maggioranza del mercato. L’aumento medio delle offerte interessate calcolato dall’Osservatorio Federconsumatori è pari al 33%. Un aumento che lascia intravedere, neanche troppo velatamente, un’ipotesi di cartello, che non mancheremo di segnalare all’Antitrust e all’AGCOM.

I cittadini sonostanche dei continui rincari ed esasperati per le indicazioni fuorvianti delle aziende per ottenere i rimborsi per la fatturazione a 28 giorni: auspichiamo che le autorità, intervenute ripetutamente su tali questioni, pongano un ulteriore freno alle condotte spregiudicate delle compagnie.

Vera questione che il nuovo Governo dovrà affrontare è inoltre quella delle modifiche unilaterali dei contratti di cui ormai le compagnie abusano per operare continui e spesso immotivati rincari, dando seguito in tempi rapidi al disegno di legge predisposto dalla Commissione Parlamentare competente.

S.M.

L.4/2017 Contributo Regione ER 2019
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