I dati di Federalberghi confermano il pessimo andamento per il turismo italiano. Come purtroppo avevamo previsto si è verificato un forte calo delle presenze e del fatturato.
I primi dati a consuntivo dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori attestano un andamento addirittura peggiore di quello registrato lo scorso anno: nella stagione estiva 2012 appena il 34% degli italiani (1 su 3) è partito per una vacanza di almeno una settimana.
La spesa media per una settimana di ferie si è attestata circa a 897 Euro pro capite (come si evince dal nostro studio sulla settimana al mare per una famiglia media), vale a dire una spesa complessiva di 18,3 miliardi di Euro, il 3% in meno rispetto al già drammatico dato registrato lo scorso anno per le vacanze estive.
Circa il 36% degli italiani, invece, ha optato per vacanze mordi e fuggi (con una permanenza media di 3-4 notti), magari cercando ospitalità presso amici e parenti.
Una modalità di vacanza-breve che sta prendendo sempre più piede tra le abitudini degli italiani, dettata soprattutto dalla drammatica caduta del potere di acquisto delle famiglie.
Questo grave andamento continua ad avere pesanti ripercussioni non solo sulle condizioni delle famiglie, costrette a rinunciare alla consueta settimana di svago, ma anche sull’intera economia.
“Il turismo è infatti un settore prezioso per l’economia nazionale, il nostro vero e proprio giacimento di “oro nero”, che però non è ancora sfruttato e valorizzato in maniera adeguata.” – dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti.
Per questo è fondamentale, nell’ottica di una ripresa economica che punti sulla crescita e lo sviluppo, prevedere un serio piano per il rilancio del settore turistico, non solo attraverso la modernizzazione e l’incremento degli standard di qualità, ma anche con l’attivazione di accordi, sconti, promozioni ed iniziative tese ad incrementare le presenze turistiche.
Oltre a ciò è fondamentale agire in direzione di una ripresa del potere di acquisto della famiglie, attraverso una detassazione per il reddito fisso.
Comunicato Stampa Federconsumnatori 6/9/2012