La sanzione emessa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Wind Tre, Telecom Italia e Vodafone Italia per condotte aggressive dimostra che, purtroppo, le compagnie telefoniche continuano ad adottare comportamenti equivoci che insidiano costantemente i diritti degli utenti.
Per quanto concerne il caso specifico, la situazione è aggravata da due fattori rilevanti: da una parte è fondamentale sottolineare che la banca dati S.I.Mo.I.Tel a cui le aziende minacciavano di iscrivere gli utenti NON E’ ANCORA OPERATIVA e che il suo funzionamento ha finalità ben precise normate dal Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Le aziende coinvolte, quindi, hanno deliberatamente strumentalizzato questa banca dati per intimorire i clienti ed ottenere le somme richieste.
Altrettanto importante è il fatto che i clienti a cui sono state trasmesse le comunicazioni in cui si paventava l’iscrizione nel database in caso di mancato pagamento sono “presunti morosi”: si tratta in sostanza di utenti la cui posizione di morosità non è accertata, mentre S.I.Mo.I.Tel è una banca dati finalizzata alla prevenzione delle morosità intenzionali (mancati pagamenti frutto di una precisa volontà).
Cogliamo quindi l’occasione per raccomandare ai cittadini di verificare sempre la correttezza delle richieste provenienti dalle aziende pima di procedere a qualsiasi pagamento.