L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una sanzione di 228 milioni di euro, a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre. Le compagnie, costrette dall’AGCOM e dalla legge a tornare alla fatturazione mensile, hanno pensato bene di aumentare uniformemente le tariffe dell’8,6%, coordinando le proprie strategie commerciali al fine di mantenere il prezzo incrementato, ostacolando la concorrenza e la convenienza dei clienti a cambiare gestore.
Si tratta di un‘intesa del tutto illegittima che la Federconsumatori ha prontamente segnalato all’Antitrust.
È l’ennesima conferma di una metodologia del “cartello” che spesso constatiamo in molte altre condotte degli operatori: le proposte commerciali o le modifiche unilaterali, guarda caso, si somigliano nella stragrande maggioranza dei casi.
È anche l’ennesimo capitolo della vicenda della fatturazione a 28 giorni, che si trascina dal 2016, nella quale ci stiamo battendo affinché gli operatori applichino l’automatismo dei rimborsi disposto da AGCom e confermato dal Consiglio di Stato.
Perché, dopo che è stato anche accertato che ci fu cartello nel riposizionamento delle tariffe, i gli utenti dovrebbero attivarsi per chiedere il rimborso dei giorni erosi durante la fatturazione a 28gg?
Perché dovrebbero lasciare alle aziende anche questo ulteriore potere e tollerare un atteggiamento incurante della legalità?
Ribadiamo pertanto che i rimborsi devono essere automatici: lo conferma anche questa pronuncia di AGCM.
Federconsumatori proseguirà con determinazione il proprio lavoro, anche attraverso l’avvio di azioni legali, per far ottenere automaticamente agli utenti i rimborsi a cui hanno diritto per la fatturazione a 28 giorni.
Invitiamo comunque chiunque abbia necessità di informazioni e assistenza a rivolgersi alle sedi Federconsumatori presenti su tutto il territorio nazionale.
E.A.