Il 18 Giugno 2015 la seconda sezione penale della Suprema Corte di cassazione ha definitivamente messo la parola fine alla vicende collegate ai numerosi reati di appropriazione indebita commessi dal sig. Sergio De Candia fino all’anno 2008, durante la gestione dell’amministrazione di numerosissimi condomini a Bologna.

Già nell’anno 2012 il Tribunale Monocratico di Bologna aveva accolto un’istanza di patteggiamento promossa dal De Candia per essersi indebitamente appropriato del denaro a lui affidato per la gestione di circa 15 condomini a Bologna, condannandolo alla pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione, senza concessione della sospensione condizionale della pena, oltre al pagamento delle spese processuali e alle spese di costituzione di parte civile

Giovedì scorso invece la cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su una vicenda che richiamò l’attenzione dell’opinione pubblica su fatti di appropriazione indebita del De Candia a danno di due maxi-condomini di via della Barca a Bologna, a danno dei quali il De Candia si appropriò di circa 175.000 euro, e che causò anche l’interruzione per qualche giorno della fornitura di gas da parte di Hera

Nelle vicende i condomini si erano rivolti a Federconsumatori e  difesi dall’avv. Murru e purtroppo hanno dovuto aspettare fino ad oggi per la fine di questa vicenda.

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto personalmente dal De Candia è pertanto diventerà definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna il 16 maggio 2014, con la quale il De Candia veniva condannato alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione, oltre al pagamento di una provvisionale a favore di uno dei due condomini costituitisi parte civile (l’altro ha preferito l’azione civile), pari a euro 65.000,00, con la concessione della sospensione condizionale della pena solo se entro il termine di 90 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza il De Candia  avesse provveduto al saldo delle somme dovute. Dunque se il De Candia non pagherà dovrà scontare la sua pena

Dopo la vicenda collegata alla cattiva amministrazione, altri  4 amministratori sono stati rinviati a giudizio e condannati per fatti identici e altri due procedimenti penali stanno per chiudersi in primo grado (contro Paola Pani e Natalini Rodolfo).

Sebbene fino ad oggi le 200 famiglie dei condomini di via della Barca non abbiano riavuto indietro il mal tolto, almeno hanno ottenuto giustizia, dopo 8 anni.

La Federconsumatori di Bologna tramite il presidente Maurizio Gentilini esprime una giudizio di parziale soddisfazione: “anche se si è di fronte a risultati importanti e concreti, il risultato ottenuto  non fa integrale giustizia delle tensioni e delle preoccupazioni di tante famiglie che in quel lontano periodo si trovarono in una situazione di raggiro con rilevanti ricadute economiche sui redditi famigliari. Anche per questo l’associazione continuerà in tutte le sedi previste a sostenere la ragioni dei cittadini consumatori coinvolti nei tristi avvenimenti

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