E’ entata in vigore dal 14 settembre 2016 la Legge sugli sprechi alimentari. La legge introduce per la prima volta nell’ordinamento italiano i concetti di “spreco” ed “eccedenza” alimentare e, a differenza dell’analoga norma approvata pochi mesi fa in Francia -che si basa sulla penalizzazione- punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Si chiarisce, inoltre, il termine minimo di conservazione e la data di scadenza.

Donare alimenti in eccedenza, per panifici ristoranti e qualunque attività possa avere cibo in eccesso, sarà più facile, grazie ad una semplificazione delle procedure in materia di tracciabilità e norme igienico-sanitarie. Sarà così concessa la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito e il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione.

La legge approvata tutela, inoltre, il cosiddetto “family bag“, ovvero il sacchetto d’asporto grazie al quale i clienti dei ristoranti potranno portare a casa gli avanzi della cena.

Novità anche per il campo farmaceutico. Infatti, sia gli alimenti che i farmaci con etichette sbagliate – purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze- potranno essere tranquillamente donati a titolo gratuito, senza la necessità di alcuna forma scritta. Anche le mense scolastiche, ospedaliere e aziendali saranno coinvolte nella lotta allo spreco. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero‘, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.

Si tratta di una norma attesa e auspicata da anni, un passo importante per la nostra società, troppo spesso colpita da ingiustizie e disuguaglianze, verso la lotta agli sprechi e la solidarietà sociale.

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