Immagina di ricevere un’email dal tuo capo che ti scrive: “Ciao, mi serve urgentemente il report delle vendite. Apri il file allegato.”
La firma è la sua, l’indirizzo sembra corretto, il tono è convincente.
Peccato che dietro quel messaggio non ci sia il tuo capo, ma un truffatore che ti ha inviato un link malevolo.
Benvenuto nel mondo dello spear phishing, la truffa informatica più insidiosa perché costruita su musura su di te.
Cos’è lo spear phishing (e perché è diverso dal solito phishing)?
Il termine phishing indica in generale i tentativi di frode online — quelle email o messaggi che cercano di farti cliccare su un link o fornire dati personali.
Di solito, questi messaggi vengono inviati in massa, nella speranza che qualcuno “abbocchi”.
Lo spear phishing, invece, è tutt’altra storia perchè è un attacco mirato e personalizzato: l’hacker raccoglie informazioni reali sulla vittima e crea un messaggio perfettamente credibile e molto difficile da riconoscere come malevolo
Il truffatore “studia” la tua vita online per poi scrivere un’email che solo tu potresti trovare plausibile.
Vediamo nel dettaglio come agiscono i truffatori
L’attaccante cerca informazioni pubbliche su social network, siti aziendali, articoli di stampa per preparare un’email che sembri autentica — grafica aziendale, firma del capo, tono familiare. La vittima clicca su un link o apre un allegato infetto e il truffatore in questo modo ottiene password, dati riservati o accesso ai sistemi aziendali.
Qualche esempio pratico
Il finto direttore finanziario
Un impiegato riceve un’email dal “Direttore Generale”:
“Abbiamo bisogno di completare un pagamento urgente al nuovo fornitore. È riservato, non dirlo a nessuno.”
L’indirizzo è quasi identico a quello reale, la richiesta è plausibile.
Il bonifico parte. Solo dopo si scopre che il fornitore non esisteva.
Risultato: decine di migliaia di euro spariti e un danno d’immagine enorme.
Il collega che non è un collega
Un tecnico IT riceve un messaggio da un presunto collega:
“Ecco la nuova procedura per aggiornare il server. Apri il documento e fammi sapere.”
L’allegato contiene un virus. Nel giro di minuti, il malware infetta i computer dell’azienda.
Bastava una sola distrazione per aprire la porta a un attacco informatico.
Il caso della banca europea
Nel 2020, una grande banca europea è stata colpita da una campagna di spear phishing.
Gli hacker, fingendosi partner commerciali, hanno convinto alcuni dirigenti ad aprire documenti infetti.
Risultato: accesso non autorizzato ai sistemi interni e un danno stimato di oltre 3 milioni di euro.
Come difendersi dallo spear Phishing?
Non servono competenze da hacker per proteggersi. Bastano semplicemente alcune buone abitudini:
- Controlla sempre il mittente: un indirizzo anche leggermente diverso può essere un segnale d’allarme.
- Diffida delle urgenze: “subito”, “riservato”, “importante” sono parole usate per spingerti ad agire senza pensare.
- Verifica con un altro canale: se hai dubbi, chiama o scrivi al collega su un canale ufficiale.
- Formati e informati: molte aziende organizzano corsi o simulazioni per riconoscere queste truffe.
- Usa l’autenticazione a due fattori: anche se qualcuno ruba la tua password, non potrà accedere senza un secondo codice.
Lo spear phishing è quindi l’evoluzione “intelligente” del phishing: non colpisce a caso, ma con precisione chirurgica.
È la truffa che gioca sulla fiducia, sul realismo e sulla fretta.
C’è però una buona notizia Con un pizzico di attenzione, un po’ di formazione e il giusto scetticismo, si può evitare di cadere nella rete.
Perché, in fondo, nel mare del web, il miglior antivirus resta sempre il buon senso.
S.M.
Finanziato nell’ambito del programma della RER con fondi MIMIT D.M. 31/07/2024 e D.D. 14/02/2025
