Da alcune settimane SETA, azienda di trasporto che opera nelle province di Modena, Piacenza e Reggio Emilia, sperimenta a bordo dei propri autobus l’utilizzo di nuove tecnologie per il contrasto all’evasione del pagamento del biglietto. Vengono utilizzate apposite body-cam al collo degli accertatori che effettuano riprese all’interno del mezzo durante le operazioni di controllo della validità dei biglietti. Questa attività viene integrata da riprese fotografiche degli accertatori agli utenti irregolari che non sono in grado di esibire un documento di riconoscimento, necessario per la stesura del verbale.

 Azioni di contrasto a fenomeni di abusivismo e di aggressività a bordo dei mezzi pubblici sono state “da sempre” sollecitate da Federconsumatori con l’obiettivo di una maggiore tutela dei cittadini-utenti. Tali attività però devono rispettare le condizioni previste dal Garante per la protezione dei dati personali che impone per le aree sottoposte a videosorveglianza la riservatezza dei dati personali. Un discrimine da preservare anche in previsione dell’estensione di queste pratiche su tutti i mezzi di trasporto pubblico della regione. 

Le riprese effettuate dalle body-cam di SETA coprono un angolo di ripresa di 110°, troppo ristretto rispetto le indicazioni del Garante. L’Autorità, infatti, prevede solo riprese panoramiche non intrusive della riservatezza delle persone e che non consentano la rilevazione di particolari non indispensabili. Questo indipendentemente dal fatto che tali immagini siano inutilizzabili dopo le previste 24 ore, salvo che intervengano segnalazioni o denunce di reati, anche da parte dello stesso utente.

Federconsumatori ritiene che la pratica di fotografare i viaggiatori sprovvisti di biglietto e di documento di riconoscimento allo scopo di accertare la veridicità delle generalità dichiarate verbalmente sia in contrasto con le norme stabilite dal Garante. La procedura di notifica, infatti, difficilmente potrà rispettare il limite temporale di conservazione delle immagini stabilito in 24 ore. Tale limite potrà essere superato, a norma del decreto 50/2017, solamente per i trasgressori che rifiutano di fornire le proprie generalità.

Importante anche l’obbligo di preavviso agli utenti della presenza di aree videosorvegliate da realizzare attraverso appositi cartelli e vetrofanie. Federconsumatori suggerisce di apporre tale avviso all’esterno della vettura in prossimità delle porte di accesso al mezzo, allo scopo di renderlo immediatamente visibile. Questo avviso deve contenere una chiara indicazione degli scopi per cui vengono effettuate le riprese.

Giuseppe Poli

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2015″

1.598 Visite
  • Categoria dell'articolo:NEWS / TRASPORTI E TURISMO
  • Tempo di lettura:3 minuti di lettura