La shrinkflation, espressione traducibile con sgrammatura, è una pratica subdola e spesso sfuggente, seppur legale, utilizzata da molte aziende per mascherare l’ aumento dei prezzi dei loro prodotti. Questo fenomeno si manifesta attraverso una riduzione delle dimensioni o della quantità di un prodotto, mantenendo invariato il prezzo di vendita.
In Italia, come in molte altre parti del mondo, i consumatori spesso si trovano a confrontarsi con questo tipo di rincaro occulto, che ha un impatto diretto sul loro portafoglio.
Ad esempio una confezione di pasta che una volta conteneva 500 grammi di pasta potrebbe ora contenere 450 grammi o addirittura meno, pur mantenendo il prezzo invariato; un pacchetto di formaggio che in passato conteneva 200 grammi potrebbe ora contenerne solo 180 grammi; i flaconi di shampoo o bagnoschiuma potrebbero essere stati ridotti di volume, ma il prezzo rimane lo stesso.
Le aziende utilizzano la shrinkflation per proteggere i loro margini di profitto senza alienare completamente i consumatori. Aumentare i prezzi in modo evidente potrebbe scoraggiare gli acquirenti, quindi la riduzione delle dimensioni rappresenta un’alternativa più sottile.
E’ importante essere consapevoli di questo fenomeno e prestare attenzione alle dimensioni dei prodotti che acquistiamo. Leggere le etichette, soprattutto il prezzo al kg dove previsto, e confrontare i prodotti può aiutare a evitare sorprese sgradite e fare scelte più informate.
Articolo “Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. D.M. 10/08/2020 “ S.M.