Al momento stai visualizzando Coronavirus: in aumento i fenomeni speculativi sui prezzi di disinfettanti per le mani e mascherine, con rincari oltre il 148%

L’intera popolazione è in allerta nel seguire l’evoluzione della diffusione del coronavirus, dopo la scoperta di alcuni focolai tra la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e l’Emilia Romagna Il Governo, il Ministero della Salute e le Regioni coinvolte stanno mettendo punto piani per garantire la sicurezza dei cittadini e i media diffondono i consigli utili su come comportarsi e quali accorgimenti adottare per evitare il contagio.

Una delle raccomandazioni principali è senza dubbio quella di lavarsi spesso le mani: l’acquisto di disinfettanti antibatterici per pulire le mani sta impazzando. Ci sono pervenute delle segnalazioni di alcuni cittadini che hanno fatto emergere i primi fenomeni speculativi su tali prodotti.

In molte zone è difficile reperire i disinfettanti nei punti della grande distribuzione e nelle farmacie.

On-line i prezzi sono lievitati a dismisura, arrivando a pagare anche 8,69 – 10,90 Euro un prodotto da 80 ml che normalmente ne costa in media 3,50 Euro, con un rincaro di oltre il 148%!

Anche su web la reperibilità diminuisce velocemente e rimangono disponibili spesso solo i prodotti multi-confezione.

Altro prodotto ormai difficile da reperire sono le mascherine e i prezzi delle poche rimaste in circolazione aumentano a dismisura.

Le FFP2 si trovano al costo di circa 59,90 Euro (per una confezione da 10pz) e le FFP3 costano anche 99,00 Euro (una confezione da 5pz). Normalmente tali prodotti vengono venduti, a seconda delle caratteristiche e del livello di protezione, a circa 10,00-25,00 Euro per 50 pz.

Speculazioni intollerabili, che denunceremo alle autorità competenti e all’Antitrust e su cui invitiamo il Ministero della salute ad avviare verifiche approfondite, oltre a disporre la distribuzione di tali dispositivi alla popolazione nei casi di maggiore necessità e urgenza.

S.M

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2018.”
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