Al momento stai visualizzando Il “caso del mese” di Federconsumatori ER. L’incredibile odissea del Sig. P.G., senza luce e ne gas per errore. Costretto a vivere in albergo

Il Signor P.G, commerciale nel settore ceramico, residente a Sassuolo ma spesso in giro per il mondo per motivi lavorativi, rientrando dall’Azerbaijan il 2 gennaio trova nella buchetta della posta una lettera del Servizio Elettrico Nazionale (un tempo ENEL) che gli comunica che  – su sua richiesta – verrà cambiata l’intestazione del contratto di energia elettrica.

Il signor P.G chiama immediatamente il numero verde senza avere risposta, prova anche con il numero a pagamento ma risulta inaccessibile. Dopo infiniti tentativi invia una mail al gestore, dichiarando di non aver MAI richiesto il cambio di intestazione del contratto e chiedendo di mantenere la fornitura.

Il 7 gennaio, mentre sta pranzando, la luce si spegne. Finalmente riesce a parlare con il gestore, ma trova un interlocutore che palesemente non gli crede e che – alla richiesta di conoscere il nome della persona che ha dato disdetta – riceve la risposta che per motivi di privacy non era possibile comunicarglielo.

Poco dopo, tramite l’amministratore del condominio, apprende che un vicino ha erroneamente fornito i suoi dati, agendo sul contatore sbagliato.

La cosa incredibile, evidentemente, è che il Servizio Elettrico Nazionale non ha minimamente verificato la corrispondenza del nominativo con il contratto.
Il signor P.G. convinto che a questo punto la cosa si sarebbe risolta in pochi minuti,  ricontatta il gestore, trovando una maggiore disponibilità, quantomeno nel verificare la cosa.

Intanto trascorre la prima notte senza luce in casa. Acquista una stufetta a petrolio, ma il puzzo rende insopportabile la permanenza in casa. Si trasferisce quindi in Albergo, in attesa che venga riattivata la fornitura. Continuano telefonate e solleciti, anche il vicino che aveva creato il problema scrive e telefona al gestore.

Il tempo passa, le notti in Albergo diventano tre, P.G. è costretto a pranzare e cenare fuori casa, non può utilizzare la lavatrice ed è costretto a chiedere aiuto a familiari e amici.

Il signor P.G si rivolge a Federconsumatori, che a sua volta contatta il Servizio Elettrico Nazionale, ricevendo la garanzia della riattivazione, ma anche una ulteriore incredibile affermazione: il tempo di riattivazione era previsto tra le due ore ed i cinque giorni. Ancora una notte in albergo per P., e la decisione di rendere nota la cosa.

A questo punto P., tramite Federconsumatori, ha avanzato una richiesta di risarcimento al Servizio Elettrico Nazionale, che non solo non ha verificato la corrispondenza tra la persona che ha dato disdetta ed il contratto, ma ha dilatato i tempi della soluzione oltre l’accettabile.

P.B.

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”
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