Una delle novità di questi ultimi anni per i consumatori italiani è stata la liberalizzazione del mercato dell’energia, vale a dire la possibilità dei clienti di scegliere, tra vari venditori, l’offerta di fornitura di gas ed elettricità che meglio risponde alle proprie esigenze.
In un periodo di grave situazione economica come il presente, nel quale sempre più famiglie stentano ad arrivare alla fatidica fine del mese, una delle difficoltà maggiori che esse riscontrano è proprio il pagamento delle fatture dei servizi energetici, ed attraverso il cambio di fornitore potrebbero tentare di risparmiare sulla bolletta. Le cose però non sono così semplici, per i motivi che andiamo ad esporre.
Da un’indagine della Federconsumatori, relativa a questi due anni di apertura del mercato libero dell’energia, è emerso che solo il 7% delle famiglie ha cambiato venditore, passando al mercato libero. Questo è dovuto con tutta probabilità al fatto che l’analisi delle offerte nella loro globalità ha permesso di verificare che il cambio di gestore non produce un sostanziale risparmio in bolletta per gli utenti domestici, a differenza di quanto affermato nelle pubblicità. A questo si somma la diffidenza dei consumatori nell’affidarsi ad un venditore sconosciuto, anche alla luce delle difficoltà e dei disagi che hanno accompagnato la prima grande liberalizzazione delle utenze domestiche, quella della telefonia.
Nella nostra esperienza di sportello nella provincia di Bologna abbiamo assistito, dal 2005 (anno della liberalizzazione del mercato del gas metano) ad oggi, a notevoli problemi nei quali sono incorsi i consumatori che hanno tentato di passare al mercato libero: molteplici i casi di doppia fatturazione e/o sospensione del servizio a causa del mancato invio di fatture; o ancora in molti casi il nuovo venditore, anziché fatturare secondo la media dei consumi del cliente degli anni precedenti, inviava bollette stimate di importo molto elevato che l’utente , aggravato dalle difficoltà economiche, non riusciva a pagare.
Ancora più grave è però il comportamento tenuto da alcuni venditori nella fase della conclusione del contratto: molti cittadini, contattati da rappresentanti “porta a porta” delle varie società di vendita, lamentano di non essere stati informati delle caratteristiche e del costo del servizio, la maggior parte non è stata nemmeno adeguatamente informata della circostanza che, con il nuovo venditore, sarebbero usciti dal mercato di maggior tutela per passare al mercato libero. Cosa ancora peggiore, in molti casi il cittadino, pur non avendo mai firmato nessun contratto, si è visto “trasferito” al mercato libero suo malgrado, a causa dell’apposizione di firma falsa sui moduli contrattuali.
Alla luce di questo casi purtroppo frequentissimi, vogliamo proporre un vademecum per orientarsi nel mercato dell’energia:
– Il venditore che contatta un consumatore per proporre la sottoscrizione di un contratto di energia elettrica o gas è OBBLIGATO a rilasciare, prima della conclusione del contratto, una scheda di confrontabilità, vale a dire un prospetto che indichi, per una famiglia-tipo, la spesa nel mercato di maggior tutela e la spesa con l’offerta proposta, con espressa menzione della differenza, in negativo (risparmio) o in positivo (maggiorazione di costi) . Inoltre i moduli contrattuali devono contenere tutti gli elementi utili, in particolare il prezzo, condizioni di fornitura e la data di attivazione del servizio. Il cliente ha diritto a trattenere una copia di quanto sottoscrive.
– E’ importante ricordare che il diritto di recesso è possibile per tutti i contratti stipulati fuori dai locali commerciali (es. a casa propria) o a distanza (es. tramite sito internet), attraverso lettera raccomandata da inviare al venditore entro dieci giorni dalla stipula. Se invece il contratto è stato firmato all’interno dei locali commerciali del venditore, il diritto di recesso entro 10 giorni non è previsto dalla legge; tuttavia, è possibile comunque recedere dal contratto con le modalità indicate sul contratto stesso, con preavviso di un mese.
– Prestare molta attenzione ai venditori “porta a porta”: se non si ha intenzione di stipulare subito un contratto, mai consegnare documenti identità, codice fiscale o copie di fatture, dalle quali si possono “carpire” dati che possono essere utilizzati per la compilazione di contratti con firma falsa. Inoltre, è bene ricordare che il proprio venditore di energia non si presenta alla porta dei propri clienti per “controllare le bollette” o “ridurre i costi”: nel 99% dei casi, si tratta di un concorrente che sta usando subdoli stratagemmi per ottenere la vostra firma. Se avete dei dubbi, è sempre meglio telefonare al numero verde del proprio venditore ed informarsi.
– Se siete interessati al mercato libero dell’energia, potete consultare il sito internet dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas nel quale è presente un utile strumento chiamato “Trova Offerte”, che permette di comparare diverse offerte sul mercato.
– Se avete dei dubbi o richieste di assistenza, non esitate a rivolgervi ad un’associazione di consumatori.
Anna Maria Dal Cero
Consulente Federconsumatori Bologna
(Articolo pubblicato su www.federconsumatoribologna.it)