Al momento stai visualizzando La tempesta perfetta sta per colpire gli istituti di credito italiani e a rimetterci saranno i clienti

A fine marzo 2021 i depositi sui conti correnti italiani ammontano a € 1.745 miliardi. Questa grande liquidità porta le banche a registrare, a loro volta, costi maggiori imposti dalle regole della Banca Centrale Europea. Siccome le Banche non intendono accollarsi totalmente questi costi li scaricheranno sui conti correnti dei loro risparmiatori.

Tra gli istituti i comportamenti si differenzino, c’è chi incentiva fortemente ad investire, c’è chi impone commissioni elevate (anche di oltre 30 Euro al mese per chi ha sul proprio co€nto importi superiori a 100 mila euro), poi c’è chi, come FINECO, minaccia di chiudere i conti con depositi superiori a 100 mila € in assenza di un portafoglio titoli o di una forma di investimento. Ancora c’è chi, come Unicredit, ha deciso di spalmare i maggiori costi su tutti i correntisti titolari di un determinato tipo di conto. Infatti da luglio 2021 il canone mensile del conto corrente My Genius aumenterà fino al 70%.

In pratica, a partire dal primo luglio 2021, il costo mensile di My Genius, salirà da 1,78 a 3,03 euro. Aumenti più rilevanti riguardano altre tipologie di contratto, come il “transazionale silver” (che passerà da € 7,72 a € 10,05), o il “transazionale gold” (da € 10,83 a € 14,42), o ancora il “transazionale platinum” (da 19,97 a 23,56 euro).

Una comunicazione quella di Unicredit avvenuta già a fine marzo ’21, con la formula della modifica unilaterale del contratto, nella quale Unicredit dichiara: “il contesto di mercato in cui il sistema bancario si trova ad operare è recentemente mutato, impattando in modo crescente sull’attività bancaria e in particolare sulle attività di deposito, gestione e remunerazione della liquidità di conto corrente”.

E così con la solita modalità del silenzio/assenso i costi anche per clienti con pochi euro sul conto lieviteranno.

Per i consumatori la tendenza a lasciare i propri risparmi sul conto, oltre all’incertezza per la pandemia, è sicuramente determinata dagli avvenimenti degli ultimi anni. La nostra regione in particolare ha sofferto molto per i risparmi mal riposti: dai diamanti a forme di investimento opache, poco trasparenti e troppo spesso incentivate tramite premi di risultato.

Per arginare il problema, invece di tentare di riacquistare la fiducia dei clienti, ora le banche adottano decisioni arbitrarie e unilaterali, come la chiusura del conto, o un aumento di costi per tutti i correntisti. Una politica a nostro avviso poco lungimirante che scarica i costi sulla clientela in un momento di forte difficoltà economica e sociale.

Oggi è il turno di Unicredit, ma non vorremmo che anche altri istituti si muovessero in tale direzione.

Pensiamo poi che tali aumenti vanno ad unirsi, creando così la tempesta perfetta per i consumatori, all’adeguamento della normativa default bancario, dove basteranno importi anche piccolissimi (es. 100 euro) di “scoperto di conto” per 3 mesi continuativi per rischiare di essere segnalati come cattivi pagatori.

Invitiamo tutti i cittadini interessati da tali aumenti o da pratiche tese a spingerli verso investimenti poco chiari, ad informarsi prima di firmare e a comparare costi dei conti anche di altri istituti di Credito. Per i clienti degli istituti che stanno modificando unilateralmente il contratto ricordiamo che sarà fondamentale fare questa verifica entro il mese precedente l’entrata in vigore delle “nuove condizioni”, diversamente -sempre per la politica del silenzio assenso- da luglio scatteranno in automatico gli aumenti.

Infine ricordiamo che la normativa prevede che la portabilità di un conto corrente presso altri istituti debba avvenire al massimo in 12 giorni.

L.L

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

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