Al momento stai visualizzando Pandemia covid 19. Le cattive abitudini alimentari della quarantena: i consigli per rimettersi in forma

​La pandemia Covid-19 ha cambiato inevitabilmente il nostro modo di vivere, anche e soprattutto per quelle che sono le abitudini alimentari e l’attività fisica. La riscoperta, o per meglio dire la scoperta forzata dell’habitat domestico ha portato a modificare la dieta ma anche l’attitudine a praticare sport. Adesso con la fine della “reclusione”, cominciano a emergere le problematiche di una dieta non equilibrata, e seppure sono ancora pochi i dati scientifici a disposizione, le evidenze dei nutrizionisti svelano il doppio volto della quarantena. Nelle prime settimane, siamo stati propensi a concederci qualche strappo alla regola di troppo.

La prima fotografia delle abitudini alimentari degli italiani durante il lockdown emerge dai risultati preliminari di un’indagine di un gruppo di ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata. Siamo tornati a “mettere le mani in pasta”. Ci si è dilettati a preparare dolci, pizze, focacce, addirittura pane, cosa che ha portato ad eccedere con i carboidrati, ed in effetti il loro utilizzo allieva quella terribile sensazione di ansia che per molti italiani ha accompagnato quelle lunghe giornate.

Questa evoluzione dei comportamenti, abbinata alla ridotta attività fisica e al crescente ricorso allo smart working, ha portato a registrare un aumento del peso corporeo. Un aspetto che preoccupa la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), dalle cui stime si sarebbe registrato «un incremento del 3-4 per cento dei chili in eccesso»: immaginando l’identikit di un uomo adulto, poco o nulla attivo in una situazione così particolare.

Ma la quarantena ha modificato anche le abitudini dei bambini. In un Paese che vede già galoppare i tassi di sovrappeso e obesità in Europa, siamo secondi soltanto a quelli della Grecia, il timore però è che questi problemi possano presto diventare delle piaghe sociali. La scuola è il luogo ideale per dare ai bambini le informazioni riguardanti gli stili di vita sani. Tutto ciò, purtroppo, è mancato in questi mesi.

E’ ora adesso di cambiare registro e di riscoprire la dieta mediterranea dieta sana ed equilibrata costituita da materie prime salubri e genuine, riducendo quanto più possibile i prodotti confezionati e processati.

I consigli non cambiano: ogni pasto che portiamo a tavola deve contenere cereali,  meglio se integrali, verdure e frutta di stagione e una fonte proteica. Per le proteine, meglio prediligere quelle di origine vegetale (es. fagioli) , poi quelle del pesce (pesce azzurro che costa anche meno ed è buonissimo), della carne preferiamo quella bianca bianca ma non deve mancare anche quella rossa.

L’avvicinarsi dell’estate ci offre la possibilità di consumare frutti di stagione ricchi di acqua quali le fragole, le ciliege, le albicocche e le pesche, angurie e meloni. Evitiamo frutti esotici che sono buoni ma che provengono da altri Paesi, cerchiamo sempre di privilegiare prodotti stagionali e anche del territorio (si conservano più a lungo e mantengono inalterate le proprietà nutritive). Se compriamo prodotti confezionati leggiamo sempre l’etichetta, che rappresenta la carta di identità del prodotto, e iniziamo a ridurre gli zuccheri semplici (dolci, biscotti, bibite gassate e succhi di frutta), snack salati e bevande alcoliche; tutti questi cibi contengono troppe calorie.

Ma oltre ad una dieta sana ed equilibrata è doveroso riprendere l’attività fisica, in maniera graduale se negli ultimi due mesi la si è messa da parte. Fare sport (camminate, bicicletta ma anche ballo), oltre che per sentirsi in forma e apprezzarsi di più, è importante anche per rafforzare il sistema immunitario. Un aiuto di cui tenere conto a maggior ragione adesso. L’emergenza non è ancora finita ma un corpo sano reagirà meglio in caso di necessità.

Ricordiamo che il nostro sportello agroalimentare è sempre a disposizione telefonando allo 059260384 per informazioni e consigli utili.

P.B. 

Oberholster Venita da Pixabay 

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna, con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”
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