Al momento stai visualizzando Trasporto Pubblico e Disabilità

Quando si parla di Trasporto pubblico ci si dovrebbe riferire a un servizio universalmente garantito, specialmente alle fasce più deboli e fragili della popolazione. Purtroppo, ancora oggi, anche in Emilia-Romagna, così non è. Quello alla mobilità, che dovrebbe essere un diritto essenziale per un cittadino disabile, spesso viene negato. Così viaggiare con i mezzi pubblici può diventare una vera e propria avventura o, per meglio dire, una disavventura.

Il nostro sfortunato viaggiatore, una volta presa la decisione di utilizzare un autobus del TPL si vedrà costretto ad affrontare tre problemi molto seri:

– In primo luogo le fermate risultano, ancora oggi, troppo spesso inadeguate o addirittura non abilitate alla salita/discesa dei disabili. In alcuni casi le fermate non solo non sono adeguate ma, addirittura pericolose; situate in prossimità di incroci, di canali o fossi, sia nella salita che all’uscita dal mezzo il nostro amico viaggiatore rischia letteralmente la vita. Questo rischio diventa molto reale al momento della discesa dal mezzo in quanto la mancanza dello spazio; egli infatti potrebbe non essere in grado di fermare la sua carrozzina e finire veramente nel canale oppure nel fosso.

– In secondo luogo le flotte delle società di trasporto pubblico necessitano di rinnovamenti e ammodernamenti; sono ancora troppi infatti gli autobus circolanti non adeguati alle esigenze dei viaggiatori disabili o nei quali, per incuria o mancanza di manutenzione, i dispositivi per la salita/discesa dei disabili risultano non funzionare.

Salire in un bus non attrezzato per i cittadini diversamente abili è una impresa non facile e spesso diventa umiliante per chi si trova costretto a chiedere aiuto agli altri passaggeri per potere salire i gradini di quel mezzo che, rappresentano già un ostacolo per tutti i passaggeri e divengono insuperabili per i cittadini diversamente abili.

– Se salire e scendere dai mezzi è un problema molto serio, non è meno serio lo spazio interno agli autobus del TPL. In molti bus, luccicanti e apparentemente moderni, non esiste spazio per ospitare una carrozzina.

Spesso girando nelle nostre città leggiamo tante pubblicità che promuovono l’utilizzo del trasporto pubblico e che reclamizzano la mobilità collettiva, queste sono di fatto delle pubblicità ingannevoli perchè i nostri mezzi di trasporti pubblici, allo stato dei fatti, escludono una parte dei nostri concittadini, escludono i cittadini fragili, vulnerabili con le loro esigenze personali.

Ecco allora il nostro appello/denuncia come Associazione dei Consumatori ai Governi Locali, alle Società di Trasporto Pubblico Locale, alla politica perchè assieme dobbiamo risolvere i problemi sopra evidenziati per permettere ai nostri concittadini diversamente abili di salire, scendere e stare dentro questi mezzi in totale sicurezza e per mettere fine alle tante rinunce e umiliazioni che subisce questa fascia della popolazione.

Una società moderna e civile non può permettersi di escludere i suoi concittadini più fragili e, a tale proposito, la responsabilità è sì delle Società dei Trasporti ma anche dei nostri sindaci che dovrebbero non soltanto sollecitare quest’ultime ad operare in sicurezza, ma devono pretendere l’adeguamento dei mezzi e devono collaborare per la messa in sicurezza di tutte le fermate non ancora abilitate.

Come Associazione abbiamo avuto varie segnalazioni da parte dei nostri concittadini e quindi chiediamo a tutti i soggetti coinvoilti a vari livelli di dare vita ad un Comitato che comprenda anche noi come Associazione per elaborare un piano e un programma che metta fine a questa incivile ed inaccettabile situazione.

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”

Milad Jubran Basir

Foto di moritz320 da Pixabay 

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