Al momento stai visualizzando Acquisti on line, i consigli di Federconsumatori

​Ormai viviamo in un mondo immerso nel digitale. Lo shopping online fa parte della vita di tutti i giorni. Le opzioni online sono sempre più numerose e variegate, dai pacchi con gli acquisti più disparati, alle app per fare la spesa da casa e per ordinare da asporto

Per i nativi digitali, ovvero quella generazione cresciuta con il mondo di internet, sicuramente l’approccio è molto più semplice e spontaneo, anche se non privo di ostacoli e problemi.

Molte persone, tuttavia, rischiano di cadere nelle numerose truffe che circolano in rete.

Il mondo digitale apre moltissime possibilità ma cela al suo interno altrettanti rischi e in rete la piena tutela del cliente è difficile da garantire.

Vogliamo ricordare, qui, alcuni dei comportamenti utili da tenere quando si procede ad un acquisto online.

  • Studiare bene l’offerta.

  • Saper leggere un annuncio. Controllare se ci sono foto del prodotto e quali foto ci sono, se il prezzo è esageratamente basso per il tipo di bene che si sta acquistando, se ci sono recensioni, se sono positive o negative. È molto importante informarsi sul venditore (verificare i dati suoi e/o dell’azienda), verificare le sue politiche di vendita e le condizioni di recesso, i tempi di consegna, costi e spese di spedizione.

  • I siti affidabili posseggono un marchio di qualità, rilasciato da un organismo esterno, che certifica che il sito svolga attività nel rispetto dei diritti dei consumatori (In Italia i marchi più diffusi sono: Webtrader, E-quality mark, Qweb). Per avere una sicurezza in più è possibile verificare l’esistenza della certificazione, ovvero di un attestato che comprovi la corrispondenza tra un dato sito e una persona fisica o giuridica. Nei browser è presente una finestra detta “security” che contiene l’apposita voce “visione certificati”.

  • In caso di contratti meglio controllare le clausole presenti.

  • Per quanto riguarda la qualità del prodotto, le recensioni negative si rivelano essere estremamente utili per l’utente perché mostrano cosa non va nel prodotto, quali difetti ha presentato alla consegna e come il venditore ha gestito (o se ha gestito) la questione. Alcuni utenti allegano anche foto del loro acquisto e delle condizioni in cui è arrivato. Vale decisamente la pena dar loro un’occhiata.

  • informarsi bene sulla piattaforma commerciale che si sceglie di utilizzare. Ognuna ha i suoi difetti, le sue problematiche, e altri utenti le hanno già evidenziate per voi, per informarvi. Alcune piattaforme ricevono frequenti lamentele relative, ad esempio, ai tempi di consegna, o alla qualità dei prodotti venduti. Altre potrebbero avere scarso controllo sull’utenza più malintenzionata, e così via.

  •  Verificare sempre l’efficienza (o quantomeno la presenza) del servizio clienti. In particolare va fatta attenzione se il sito su cui si vuole acquistare è straniero; le normative di riferimento e i controlli a cui sono vincolati potrebbero essere diverse da quelle italiane e generare delle problematiche in caso di reclami e contenziosi.

  • Mai fornire i dati della carta di credito o di altri documenti direttamente al venditore.Questo vale più per piattaforme non adibite all’e-commerce, come possono essere le pagine che reclamizzano vendite sui social network, dove il sito ospita solamente le due parti dell’affare e non funge da intermediario nella transazione.

Come si fa ad acquistare senza carta di credito?

Ci sono varie opzioni per tutelarsi.

  • Con bonifici bancari, ad esempio, dove è il venditore che deve fornire le informazioni del conto in cui fare il versamento.

  • servizi come Paypal, magari legati a carte prepagate piuttosto che al proprio conto corrente, in modo da limitare i danni.

L’importante è che siano metodi di pagamento tracciabili, anche per piccole somme, in modo da rendere più facile alla polizia postale l’identificazione dei venditori in caso di truffa.

Alcuni siti presentano un sistema di protezione della trasmissione dei dati SSL (Socket Secure Lock) 128 bit. Se questo sistema di protezione è presente sulla parte bassa dello schermo comparirà il disegno di un lucchetto chiuso; se la transazione non è sicura il lucchetto sarà aperto oppure non comparirà affatto.

  • Telepay, offerto dalle banche italiane per effettuare transazioni sicure. Oppure il SET (Secure Electronic Transaction) per la trasmissione dei dati in sicurezza.

È buona norma stampare e conservare una copia della ricevuta di avvenuto pagamento, insieme alla pagina relativa all’offerta e tutti gli altri dati che la riguardano (email scambiate con il venditore, informazioni sulle condizioni di vendita, password e codici – soprattutto quelli per accedere ai servizi internet di natura finanziaria). Farlo dopo essere stati truffati potrebbe essere troppo tardi, perché le prove del vostro acquisto potrebbero essere già state cancellate.

Per concludere, cercate di usare particolare cautela per quanto riguarda gli acquisti su piattaforme non adibite all’e-commerce.

Oggigiorno la stragrande maggioranza delle attività che offrono prodotti e servizi hanno un proprio sito ufficiale dedicato anche (o soprattutto) agli acquisti dei loro prodotti/servizi. Siti con informazioni (che l’acquirente può controllare prima di procedere all’acquisto), servizio clienti, servizio di spedizione e consegna, ecc.

Se il profilo social rimanda ad uno di questi siti, acquistate da lì.

Purtroppo la reputazione delle piccole realtà commerciali che si trovano sui social è fortemente penalizzata dalle numerose truffe che girano in quello stesso ambiente.

Questo non vuol dire che non ci si debba fidare di nessuno, evitando completamente acquisti su queste piattaforme. È sufficiente essere prudenti e informarsi bene, seguire gli accorgimenti relativi ai pagamenti sicuri e tracciabili e controllare l’affidabilità del venditore e le recensioni.

Giaime Barducci 

Foto di Preis_King da Pixabay 

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna, con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”

2.538 Visite