Tutto e il contrario di tutto. Non è semplice per il consumatore districarsi nell’infinità di informazioni che circolano a proposito di alimentazione. Non è facile verificare il vero dal falso e quanto è autenticamente scientifico o quanto è frutto di campagne di marketing occulto. Le nuove tecnolgie alimentari e internet consentono innovazoni continue.
Spesso è la moda, anche in questo campo, a dettare (o almeno ci prova) legge.
Proviamo allora, attraverso alcuni importanti articoli pubblicati negli ultimi mesi, a identificare alcune tendenze consolidate di lungo periodo che possono offrire degli spunti interessanti per i consumatori che intendono avvicinarsi ad un approccio diverso al cibo.
– Più spazio all’agricoltura rigenerativa. Con questo termine si intendono le coltivazioni e gli allevamenti che mirano a migliorano la bodiversità e hannno un impatto positivo sui cambiamenti climatici.recuperare terreni degradati e impoveriti da un eccessivo sfruttamento,
– Controllo della filiera. Tra i molti problemi per il consumatore consapevole c’è quello della sicurezza della filiera della produzione di ciò che compra e mangia. Una delle soluzioni in fase di sviluppo è l’applicazione del concetto di blockchain e di supply chain, mutuati dalla logistica aziendale.
– Novità nel mondo delle farine. Ci si aspetta un incremento dell’uso di farina di teff, senza glutine e ottenuta dai semi di un cereale originario dell’Etiopia e dell’Eritrea, e di tigernut, deravata dalle omonime noccioline. In crescita anche le farine ottenuta da frutta e verdure.
– Cambiamenti nel mondo dello zucchero. Si farà meno utilizzo dello zucchero classico, del miele e dello sciroppo d’acero a favore di riduzioni di frutta ottenute con melograno, datteri, cocco e monk fruit.
– A lezione dall’Africa occidentale. Grande interessa sta riscuotendo la cucina di questa area: vanno forte la moringa, il tamarindo e cereali come il sorgo, il fonio, il teff e il miglio.
– Drink a zero alcol. In pieno sviluppo è la ricerca per drink analcolici che cercano di ricreare il sapore dei cocktail classici, come il gin analcolico per un gin tonic alcol free o i finti spiriti con infusione botanica.
Daniela Bertolone – Federconsumatori Parma
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