GLI SIl D.P.C.M. del 26.04.2020, all’art. 1 lett. A), ha stabilito: “sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purche’ venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, e’ fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; e’ in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Alla successiva lettera E): “l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici e’ condizionato al rigoroso rispetto di quanto previsto dalla lettera d), nonche’ della distanza di sicurezza interpersonale di un metro; il sindaco puo’ disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera; le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”.
Tali limitazioni riguardano tutti gli individui presenti sul territorio nazionale, ad esclusione di coloro i quali siano risultati positivi al virus e siano sottoposti alla misura della quarantena con permanenza obbligatoria presso la propria abitazione.
La normativa sopra illustrata va coordinata con le Ordinanze della Regione di residenza, in quanto il Governo ha attribuito ai presidenti delle Regioni ed ai sindaci il potere di emanare ordinanze per affrontare specifiche esigenze locali.
E’ fatto assoluto divieto di assembramento di persone nei luoghi pubblici.
Sul sito del Governo si possono leggere numerose informazioni e vi sono risposte alle domande più frequenti, così da evitare di incorrere in errori.
Tuttavia, può accadere che, nonostante si cerchi di rispettare le limitazioni imposte, possano esservi dei malintesi con le Forze dell’Ordine e che si finisca comunque sanzionati per un eccesso di zelo da parte degli Agenti accertatori o per una loro interpretazione eccessivamente restrittiva delle norme.
Qualora ciò accadesse dobbiamo sapere che il verbale di accertamento di violazione che ci viene consegnato in occasione del controllo non può essere impugnato, in quanto non è l’atto amministrativo con il quale viene irrogata la sanzione, tuttavia, vi è la possibilità di inviare memorie difensive scritte al Prefetto territorialmente competente o al Comune cui appartiene l’organo accertatore, per richiedere l’archiviazione del procedimento.
Dobbiamo comunque tenere in considerazione che gli spostamenti devono essere ridotti al minimo indispensabile sia nel numero che nelle distanze di percorrenza e che, non dobbiamo mai approfittarne, altrimenti si renderebbe vano il significato dell’impegno di tutti nel restare a casa.
Per quel che riguarda l’attività motoria e sportiva, dal 4 maggio 2020 può ripartire l’attività motoria individuale anche distante da casa ma mantenendo le distanze di 1 metro con altri individui. Via libera anche ad allenamenti dei professionisti per le discipline individuali.
Nel caso in cui foste stati destinatari di un verbale di accertamento di violazione e lo riteneste illegittimo, Federconsumatori di Parma vi invita a far esaminare l’accertamento da un consulente per aiutarvi nella redazione degli scritti difensivi finalizzati all’archiviazione del procedimento, con eventuale richiesta di audizione personale.
In caso di mancato accoglimento della richiesta di archiviazione, il Prefetto provvederà alla emissione e conseguente notificazione di ordinanza-ingiunzione, la quale potrà essere impugnata entro 30 giorni dalla notificazione dinanzi al Giudice di Pace territorialmente competente.
Avv. Silvia Dodi, consulente di Federconsumatori Parma
“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna, con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”
Foto di Carola68 da Pixabay