L’indagine on line “Coronavirus: come cambia la nostra vita” promossa da Federconsumatori e realizzata da Ires Emilia-Romagna continua. Al momento sono stati registrati oltre 8000 accessi con un livello di compilazione di circa l’80%, ovvero quasi 6000 questionari sono stati compilati integralmente. La somministrazione del questionario rimane aperta visto che uno degli obiettivi dell’indagine è anche quello di cogliere come mutano le percezioni e le opinioni nel corso dell’emergenza.
La compilazione trova una forte concentrazione in Emilia-Romagna, ma trova concentrazioni di rilievo in Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte , Sicilia e Campania . Si raggiungono numeri consistenti e di rilievo per una analisi statistica in tutte le principali città capoluogo di regione.
Il 70% del campione è rappresentato da donne ed il 60% da over 45. Gli occupati sono circa il 60% con una quota relativa di lavoratori autonomi pari al 20%. Quote consistenti si raggiungono anche nelle categorie delle casalinghe/i , disoccupati e pensionati.
Nella gestione della emergenza Covid-19, tutti i soggetti godono di larga fiducia ma la dimensione fiduciaria è massima verso il sistema sanitario nazionale e la protezione civile mentre sul più stretto piano istituzionale sono le regioni, rispetto al Governo, a godere di più ampia fiducia. Diventerà però di interesse analizzare l’evoluzione del legame fiduciario verso le istituzioni nel tempo e le differenze territoriali.
Per il 66% del campione finora raccolto, la reazione delle istituzioni italiane all’emergenza Covid-19, tuttavia, è adeguata ma in ritardo.
Si conferma come l’informazione dei cittadini, anche in periodo emergenziale, passi attraverso la televisione (nazionale) e i social network (che superano i siti istituzionali e i giornali on line) e poco o nulla attraverso i quotidiani cartacei. Complessivamente, il tenore dell’informazione è giudicato essere “giustamente allarmista” dal 72% del campione. Sempre nell’ambito informativo, il campione tende a far affidamento agli scienziati, ai servizi di volontariato e al medico di famiglia mentre continua a nutrire diffidenza verso la figura del politico e del giornalista.
Di fronte al Coronavirus, la fonte di maggior preoccupazione per il nostro campione è la salute dei propri cari, in primo piano, seguita immediatamente dalle ricadute sul sistema economico, prima ancora della preoccupazione per la propria salute.
La larga maggioranza (oltre il 90%) afferma di rispettare sempre le misure restrittive del comportamento individuale. Rispetto ai contenuti delle restrizioni, il campione si spacca in due. Metà ritiene le restrizioni “adeguate ma confuse” mentre l’altra metà “adeguate e chiare”.
Complessivamente, il campione ritiene che la pandemia porterà ad una maggiore valorizzazione della sanità pubblica.
Di seguito il link per rispondere al questionario: https://it.research.net/r/coronavirus_come_cambia_la_nostra_vita
D.B.