Al momento stai visualizzando ​ Videogiochi, come sceglierli in base all’età

Il mercato dei games è in continua crescita e si stima che nel 2021 sfiorerà i 60 miliardi di euro, di cui 2 miliardi nel nostro Paese.

Nessuna sorpresa, quindi, che i videogiochi siano uno dei regali più gettonati per bambini e ragazzi, ma come scegliere quello adatto alla loro età?

Un aiuto può arrivare dalle classificazioni di contenuto presenti sulla confezione, tra cui, nella gran parte dell’Europa, la PEGI (Pan European Game Information), che con una simbologia chiara e intuitiva indirizza anche i consumatori meno esperti nella scelta del gioco giusto.

La PEGI si basa su 5 categorie, che suddividono i giochi non in base al livello di difficoltà del gioco in sé, ma in base ai contenuti e ad alcuni parametri (presenza di violenza, linguaggio volgare, sesso, ecc) che potrebbero non essere adatti ai più piccoli.

Le categorie sono contrassegnate da un numero, che indica l’età minima consigliata, e un disegno che rappresenta i contenuti presenti nel gioco.

Le categorie per età sono 3+, 7+, 12+, 16+ e 18+.

Nelle categoria 3+ troviamo i giochi adatti a qualsiasi pubblico, dove la violenza è riferibile sempre a un contesto fantastico o comico oppure è completamente assente , così come sono assenti rumori o immagini che possano spaventare i più piccoli, oppure linguaggio volgare, droga, nudità, sesso. Un esempio di gioco con PEGI 3 è Mario Cart, oppure i games di calcio FIFA.

Nella categoria 7+ possiamo avere violenza molto lieve o implicita e non realistica oppure scene che possono spaventare. Due esempi sono Pokemon Spada e Scudo e Minecraft.

Nella categoria 12+ possiamo invece incontrare violenza più esplicita verso personaggi di fantasia, maggiore nudità o turpiloquio, oppure riferimenti leggeri al gioco d’azzardo, sempre in un contesto cartoonistico e poco realistico. Il popolare gioco Fortnite rientra in questa categoria.

La classificazione successiva, 16+, comprende invece giochi in cui violenza, turpiloquio e attività sessuale o nudità sono simili alla vita reale e in cui possiamo trovare anche riferimenti a gioco d’azzardo e consumo di droghe o alcool, come ad esempio in Final Fantasy o Halo.

Nell’ultima categoria, la 18+, i giochi sono consigliati solo ad un pubblico adulto in quanto è presente violenza grave, anche immotivata e verso personaggi indifesi ed esaltazione del consumo di droghe o alcool oppure attività sessuale esplicita. Esempi sono il popolare gioco di combattimento iper-realistico Call of Duty o Grand Theft Auto.

Oltre alla classificazione numerica in base all’età minima, sulla confezione del gioco si trovano anche immagini che indicano quali delle componenti di cui sopra (violenza, gioco d’azzardo, paura, linguaggio scurrile, discriminazione, sesso, droghe) sono presenti nel singolo gioco.

Il genitore può farsi quindi un’idea del contenuto del gioco dalla combinazione dei due indicatori.

Sul sito del PEGI è possibile fare una ricerca di ogni gioco per verificare i simboli ad esso associati: https://pegi.info/it

La PEGI non è l’unica classificazione adottata dai produttori, pur essendo la più diffusa in Europa. Ad esempio, i giochi presenti nell’App Store di Apple hanno una propria classificazione, così riassumibile:

4 +: Non contiene materiale discutibile ed è equiparabile al PEGI 3+.

9+: Può contenere contenuti non adatti a bambini di età inferiore a 9 anni, come leggera violenza o temi horror.

12+: Può contenere contenuti non adatti a bambini di età inferiore a 12 anni come violenza esplicita o gioco d’azzardo.

17+: Corrisponde al PEGI 18+ e quindi ha contenuti riservati agli adulti. Le app con questa classificazione non possono essere scaricate da minori di 17anni.

Lo store Google Play segue invece la classificazione dei singoli paesi per cui, in quasi tutta Europa, troviamo una classificazione PEGI.

A seconda della classificazione usata, un gioco può essere inserito in diverse fasce d’età: è famoso il caso del gioco di simulazione The Sims 4 che in Germania, in base alla classificazione adottata è stato etichettato come adatto dai 6 anni in su, mentre il PEGI gli ha assegnato la categoria 12+ e in Russia è stato addirittura segnalato come 18+ . Questo dipende dalle diverse legislazioni nazionali.

Il nostro consiglio quindi è di utilizzare le classificazioni presenti sulla confezione o sugli store di app come indicazioni utili e generali per la scelta di un gioco, ma di verificare l’effettivo contenuto del gioco anche con la visione di vere sessioni di partite che i giocatori solitamente caricano su piattaforme come YouTube o Twitch e, non ultimo, dopo l’acquisto prendersi del tempo per giocare un po’ con i figli: il modo forse più divertente di proteggerli dai contenuti indesiderati.

  1. A.
Progetto realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico – Ripartizione 2018
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